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  • Immagine del redattoreRappresentanti Filieracanapa

ASSOCIAZIONI TAVOLO DI FILIERA RICORRONO AL TAR LAZIO

Aggiornamento: 18 feb 2022


Diritti fortemente compromessi dalla continua incapacità politica, non solo di affrontare, ma anche solo di adeguarsi agli standard europei su questa pianta. È necessario un chiarimento in materia per salvare il settore industriale relativo a tutti gli utilizzi della pianta nella sua interezza nel mondo delle aromatiche, erboristiche e da profumeria. La politica oggi ha bisogno di un segnale importante, di vedere che siamo presenti e vigili sul futuro della nostra filiera.

La coltivazione di Canapa Industriale è regolamentata in Italia dalla legge 242 del 2016 di cui tutti i riferimenti sono disponibili al seguente link Sito MIPAAF Canapa

Siamo associazioni di canapicoltori che da anni svolgono, grazie al continuo e incessante lavoro di ricerca, formazione e informazione. Con decreto MIPAAF – Affari Generali – Prot. Interno N.9385830 del 17/12/2020, siamo state elette a rappresentare il settore della canapa come componenti del Tavolo di Filiera istituito presso il Mipaaf. Operiamo per la definizione di normative chiare e adeguate alle sfide economiche del settore, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i vari enti sulle caratteristiche specifiche e virtuose della canapa del “benessere”, lavoriamo per promuovere l’autoregolamentazione di coltivatori e operatori incoraggiando buone pratiche, contribuendo allo sviluppo di standard, certificazioni e marchi di qualità applicabili agli attori del settore. Il mercato della canapa sta vivendo una notevole crescita a livello internazionale, mentre in Italia molti prodotti contenenti infiorescenze di canapa vengono commercializzati in un quadro normativo vago e inadatto che non riesce a garantire la sicurezza dei professionisti del settore.

Le nostre associazioni riuniscono già diverse centinaia di agricoltori, esercizi commerciali al dettaglio, i principali franchisor, produttori e trasformatori, tabacchi, laboratori, avvocati specializzati, scienziati e personalità qualificate del mondo del diritto e della ricerca scientifica e medica.



Raccolta Fondi - DONA ORA

A conclusione positiva dello studio di prefattibilità, le associazioni hanno affidato l’incarico di promuovere ricorso al Tar Lazio all’avv. Botto dello studio Legance e all’avv. Bulleri non appena il decreto verrà pubblicato in gazzetta ufficiale. L’obiettivo è ottenere la sospensiva del comma 4 dell’art 1 del decreto interministeriale in materia di piante officinali, discusso a inizio gennaio 2022 in Conferenza Stato-Regioni e che interviene sul D.lgs 75/2018. Gli avvocati precisano che tale risultato si potrà raggiungere senza coinvolgere nel ricorso in alcun modo le altre norme sulle piante officinali e le destinazioni farmaceutiche. Questo intervento viene fortemente supportato dalle nostre associazioni che vedono nell’applicazione corretta della normativa europea maggiori opportunità per tutte le aziende italiane che rappresentano.

Il nuovo decreto officinali non include infatti tutti gli altri usi già previsti dalla L.242/2016 e in particolare la possibilità di realizzare derivati dalla pianta nella sua interezza ai sensi delle filiere previste dalla legge e delle normative dei settori industriali a queste legate. Nell’ottica della competitività delle aziende sul mercato europeo ci sembra assurdo, si rischia che le varietà previste e ammesse dalla normativa europea (e dalla L.242/2016), selezionate e certificate, vengano per errore sottoposte alla stessa normativa prevista per gli stupefacenti dalle quali sono naturalmente distinte per la loro non offensività e non pericolosità.

L’attività di monitoraggio sul territorio delle associazioni evidenzia che questa formulazione del decreto inizia a generare fraintesi con alcune procure. Le aziende e gli investitori temono ripercussioni e alcuni pensano di spostare le loro attività all’estero (o hanno iniziato a farlo).

Per questi motivi le associazioni indicono una raccolta fondi al fine di sostenere tutte le spese necessarie a tutelare il libero mercato tramite un ricorso al Tar nell’ottica di sviluppare tutte le potenzialità che deriverebbero da elementi quali certezza normativa, fiducia degli investitori, supporto tecnico, attività di lobbying a lungo termine per uno sviluppo della qualità con il conseguente miglioramento del posizionamento in Europeo e nel Mondo, favorendo il consolidamento dell’Italia in un mercato che non dia spazio solo a prodotti di massa standardizzati, ma anche a prodotti Craft di qualità.

Auspicando che possiate supportarci in questa iniziativa, vi chiediamo di versare il vostro contributo liberamente.

Chi può contribuire?

Sei un agricoltore? Un’associazione? Un trasformatore? Vivaista? Hemp Shop? Laboratorio? Azienda di profumi? Tabaccaio? Importatore o distributore? Sei un cittadino che desidera sostenere questa lotta? Chiunque può sostenerci con un piccolo contributo oltre che condividendo questa raccolta fondi tra i propri contatti.

Contributo indicativo suggerito

Sostenitore: 10 -100€ Micro Imprese: 50-200€ Medie imprese e attività commerciali: 200-2500€ Grandi aziende e catene: 2500-5000€



Come donare?
Bonifico bancarioIl conto corrente è stato aperto ad-hoc e intestato all’avv Giacomo Bulleri che coordinerà i lavori assieme al Prof. Alessandro Botto dello Studio Legance. 
È possibile versare la propria donazione al conto intestato all’Avv. Giacomo Bulleri. 
IBAN:
IT62 Z084 6113 9000 0001 0990 089
Causale: “contributo ricorso tar  – associazione xyz” 
Specificando di quale associazione fai parte o da quale sei stato/a coinvolto/a nella raccolta fondi. 
Esempio: “Contributo Ricordo Tar – Ass.Resilienza Italia Onlus”
Oppure puoi donare tramite PayPal importi minori - DONA ORA 


Come verranno utilizzati i fondi raccolti?


Ricorso al Tar, affidando l’incarico allo studio legale Legance, nella persona di Alessandro Botto, con il supporto dell’avvocato Giacomo Bulleri con l’obiettivo di ottenere una sospensiva del provvedimento con rinvio alla corte di giustizia euopea. Affidando il ricorso ad uno studio illustre, con il necessario supporto degli altri legali e di un ufficio stampa per tutto il corso del procedimento, abbiamo preventivato avrà bisogno di circa 50.000€.

Qualora i fondi non venissero utilizzati per il ricorso al Tar, saranno restituiti ai legittimi proprietari.


Cosa si può fare con i fondi raccolti in più?


Con l’eventuale superamento dei 50.000€ si potrà investire su: 1) Notifica EU e apertura procedimento di contestazione del provvedimento in sede di commissione. 2) Incarico a un ufficio stampa di portata internazionale per attività di un anno, dal costo variabile in base al budget, finalizzato alle comunicazioni con i media, opinione pubblica e istituzioni. 3) Mandato a una società esperta nelle relazioni istituzionali su scala internazionale, prettamente specializzata sulle commissioni parlamentari e i sui ministeri, che svolge indagini di mercato e cura la redazione di dossier, attiva le procedure per notificare tali documenti e portare all’attenzione delle istituzioni le richieste dei portatori d’interesse con diversi professionisti e intensificando i lavori sulla base del budget destinato.

Scarica il Comunicato


Chi siamo


L’associazione Sardinia Cannabis, nella persona del presidente Piero Manzanares:

Sardinia cannabis è un'associazione nata dalla determinazione di un gruppo di imprenditori sardi accomunati dal desiderio di risolvere anche attraverso la canapa problematiche comuni del territorio puntando alla creazione di filiere locali sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale. Ci impegniamo come associazione alla sensibilizzazione e informazione al grande pubblico sulle benefiche ricadute possibili dalla sua coltivazione diffusa,per la creazione di occasioni di lavoro in agricoltura e in altri settori dove la canapa ha dimostrato storicamente molteplici utilizzi e vantaggi.

L’associazione Canapa Sativa Italia, nella persona del presidente Massimo Cossu:

Associazione nazionale di filiera che coinvolge imprese, operatori di tutti i segmenti dalla produzione di piante fino alla trasformazione e commercializzazione dei derivati, passando per consulenti tecnici e laboratori di analisi. Operante sotto forma di comitato fin dal 2016, e costituita ufficialmente nel 2018, ha partecipato, tra gli altri, alle audizioni nella stesura delle Risoluzioni Unitarie del 2019 e alle audizioni in Commissione Agricoltura al Senato sul tema. Produce per i suoi soci disciplinari di produzione e commercializzazione, accordi di convenzione con i diversi e strategici operatori del settore.

L’associazione HRD-ONG Resilienza Italia Onlus, nella persona del presidente Francesco Vitabile:

L’associazione di operatori di filiera è presente su tutto il territorio Nazionale, ma in particolar modo in Toscana dove collabora con Università, Federazione Agronomi, Istituti di Ricerca, Comando Regionale Carabinieri forestali con i quali abbiamo stretto dei protocolli di intesa per la Filiera Canapicola Regionale, sui controlli e le certificazioni. Resilienza Italia Onlus nasce ufficialmente nel 2018 e grazie al continuo e incessante lavoro di ricerca, formazione, credendo e investendo nella sostenibilità, nell’Inclusione, nell’economia circolare e virtuosa ha deciso con la sua attività di supportare e valorizzare la filiera Canapaia Italiana

Le associazioni sono nominate con Decreto MIPAAF - Affari Generali - Prot. Interno N.9385830 del 17/12/2020sono membri del tavolo di filiera della canapa in rappresentanza delle Associazioni Nazionali del settore della canapa, inoltre con Decreto MIPAAF - Segreteria - Prot. Interno N.0091771 del 24/02/2021, (Costituzione dei Gruppi di Lavoro del Tavolo di Filiera della Canapa) entrano a far parte dei Gruppi di lavoro


Canapa Sativa Italia: info@canapasativaitalia.org +39 3500703263 Sardinia Cannabis: info@sardiniacannabis.com +39 3933373593

Resilienza Italia Onlus: info@resilienzaitalia.org +39 3470940875 Dona ora su Paypal

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